L'Osservazione della Fenice

 

 

 

Qualche anno fa fu prodotto un film dal titolo "Il volo della Fenice" era un bel film che si basava sulla ricostruzione di un aereo caduto in un deserto effettuata dai passeggeri con pezzi di fortuna ricavati dall'aereo stesso.La Fenice era infatti un uccello mitologico che risorse dalle proprie ceneri, da cui il titolo.

La Fenice di cui parlo ora è di ben altra natura, e riguarda gli strumenti amatoriali per l'osservazione del cielo, questa è la sua storia:

Ai primi di gennaio 2015 ebbi modo di vedere sul mercatino on line di prodotti astronomici "Astrosell" un annuncio piuttosto inusuale: "Vendesi Meade da 8" con lastra rotta", e dalle foto allegate si capiva che la lastra del Meade, di color bianco, non era semplicemente scheggiata, ma spezzata in ben cinque punti , tre da un lato e due dall'altro, opposti.Il proprietario aveva cercato di rimediare alla men peggio  attaccando i pezzi tra loro ed al resto della lastra con normale scotch da pacchi trasparente.Ho pensato allora a molti anni prima, quando acquistai un altro Meade di colore blu, senza lastra, per sperimentare la resa con un diaframma posto nel centro di curvatura, al posto della lastra, ma l'esperimento non mi aveva entusiasmato.Il prezzo di questo strumento era, d'altro canto, così esiguo (60 €) da meritare l'acquisto.

La lastra era in realtà da buttare, e solo una persona con problemi mentali poteva pensare di usarla, dato il suo aspetto.I cinque pezzi erano stati sistemati alla meno peggio, ed i bordi esterni combaciavano male; tuttavia la curiosità era più forte della logica, che imponeva lo smaltimento dell'oggetto nella più vicina campana per vetro: pensavo infatti agli astrofili appassionati delle pulizie degli obiettivi e degli specchi dei loro strumenti, che vanno in nevrosi al solo osservare  due granelli di pulviscolo sui predetti.

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi convinsi allora di fare una prova d'uso, al massimo avrei posposto lo smaltimento dell'oggetto e mi sarei divertito.La prima incombenza, seccante e fastidiosa, fu di eliminare lo scotch in eccesso, che copriva buona parte della lastra, lasciandolo solo dove era indispensabile per la tenuta della stessa.Può sembrare cosa facile, ma il problema non era togliere semplicemente lo scotch, ma l'adesivo residuo che era tenacemente attaccato alla lastra, e la opacizzava.Scartato l'alcol isopropilico perchè troppo leggero, pensai a due soluzioni: l'alcol denaturato e l'acetone.Cominciai col primo, usando le dita impregnate di alcol, dato che qualsiasi panno, salviettina di carta od altro, avrebbe lasciato peluria attaccata al collante.L'operazione mi prese quasi un'ora, ma alla fine fu portata a termine in modo abbastanza soddisfacente, anche se non perfetta.Fu allora la volta dell'alcol isopropilico per l'ulteriore pulizia.Incredibile ma vero, lo strato antiriflesso UHTC aveva resistito al trattamento dirompente! L'aspetto della lastra era allora quello della foto che segue.

 

 

 

 

 

Sorse allora un secondo, grande problema: come capire qual'era il lato della lastra piano, da collocare verso lo specchio, e quale quello asferico da porre verso l'esterno.La cosa è lungi dall'essere banale, dato che l'asfericità è dell'ordine di alcuni centesimi di mm e non misurabile col calibro, sia per la difficoltà di misurazione, sia per la facilità di fare errori , dato che si misura lo spessore, ma non il verso di questo.Sarebbe stato utile uno sferometro, che tuttavia non possedevo.Ebbi allora l'idea di usare una livella laser; ponendola a metà lastra nella parte asferica il raggio avrebbe dovuto puntare, a circa 5-6 mt, più in alto dell'altra parte, quella piana, e così feci.

 

 

 

Restava ora da montare il secondario (cosa delicata vista la non perfetta sfericità del foro centrale) e da occultare le parti rotte .Per quest'ultima incombenza decisi di usare del cartone opaco nero consistente (1 mm) attaccato con biadesivo, per dare ulteriore tenuta alla precaria lente.Sai calcoli fatti,l'area della parte libera da ostruzione e quindi la raccolta di luce sarebbe dovuta equivalere ad un 155 mm di diametro, mentre il potere risolutivo avrebbe comunque dovuto essere quello del 20 cm originario.

 

 

 

Il Meade ... resuscitato: la lastra presenta ancora numerosi segni, ma qualche speranza di osservazione c'è

 

 

 

 

 

Allora? sembra dire il tubo, quando mi fai lavorare?

L'osservazione a basso ingrandimento (70-80 X) era abbastanza appagante, mentre quella ad elevato ingrandimento risentiva inesorabilmente dell'ostruzione elevata, ma era inaspettatamente agibile: a 280X l'immagine c'era ancora, sebbene poco contrastata.In terrestre, la ripresa di un muro a circa 100 mt forniva un'immagine accettabile quanto a particolari visibili.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritenni allora di effettuare l'improponibile tentativo di una ripresa CCD del cielo profondo; il risultato, dalla mia finestra di casa a Roma, 15 pose da 15 sec in quanto la montatura non era ben stazionata,su un oggetto non facile come NGC 2392 (Eskimo Nebula) è stato il seguente:Non è un'immagine strepitosa, ma è ben oltre quanto ci si potesse aspettare dalle condizioni dell'ottica.L'immagine successiva è di Giove, ripresa con un filtro IR Pass da 685 nm.

 

 

 

 

 

Conclusione:

1- cosa fare con uno strumento del genere? il suo spazio di utlizzo potrebbe essere quello dell'osservazione visuale a bassi ingrandimenti: con un oculare da 2" da 32 mm di focale, capace di 62 X; la luce raccolta di un 15,5 mm e d il potere risolutivo di un 20 cm rendono lo strumento resuscitato adatto per campi stellari e per l'osservazione terrestre.

2- L'esperienza dimostra molto bene, ove ce ne fosse bisogno, che il degrado di una buona ottica passa ben oltre il pulviscolo depositato sulle lenti, e che in genere la scollimazione pregiudica le prestazioni molto di più di un deposito di impurità o di piccoli graffi sulle lenti.

3- L'ostruzione asimmetrica (lastra rotta a parte) non è estremamente pregiudizievole per le prestazioni di uno SC.

4- La mia originaria diffidenza verso le ottiche Meade è risultata molto ridimensionata dalla assoluta eccellenza dell'ottica in questione, veramente notevole.