Astronomia Infrarossa amatoriale

                                                                    Amateur Infrared Astronomy

 

 

La radiazione infrarossa (IR) è la radiazione elettromagnetica con una frequenza inferiore a quella della luce visibile , ma maggiore di quella delle onde radio. Il termine significa "sotto il rosso" (dal latino infra, "sotto"), perché il rosso è il colore visibile con la frequenza più bassa. La radiazione infrarossa ha una lunghezza d'onda  (che è uguale alla velocità della luce divisa per la frequenza) compresa tra 700 nm e 1 mm. Viene spesso associata con il concetto di radiazione termica, poiché ogni oggetto con temperatura superiore allo zero assoluto (in pratica qualsiasi oggetto reale) emette spontaneamente radiazione in questa banda (aumentando la temperatura, il picco si sposta sempre più verso il visibile finché l'oggetto non diviene incandescente).La fotografia infrarossa, che ciascuno di noi può oggi sperimentare con una fotocamera digitale alla quale sia stato tolto il vetrino  blocca IR sul sensore, si avvale di questa proprietà della sensibilità al calore, in particolare sfruttando il rilascio del calore solare della clorofilla degli alberi e della piante per ottenere immagini paesaggistiche di sicuro effetto come quelle sottostanti, scattata a Roma , Villa Ada, da chi scrive.Per effetto della radiazione infrarossa paesaggi comuni di tutti i giorni acquistano un aspetto drammatico ed altamente suggestivo.

 

 

 

 

          

 

 Una drammatica immagine infrarossa della cupola del riflettore da 122 cm dell'Osservatorio di Asiago scattata con una Nikon Coolpix modificata semza il vetrino anti IR sul sensore

                              

L'inizio dell''astronomia infrarossa si data al periodo di Sir William Herschel, che misurò la temperatura di tutti i colori dello spettro elettromagnetico  osservando che questa aumentava andando dal colore rosso al violetto.  Herschel pose un termometro appena oltre il rosso e ancora con grande stupore misurò una temperatura dove non vedeva radiazione, concludendo che i raggi calorici che provengono dal Sole dovevano essere invisibili all'occhio e trovarsi appena al di la del rosso dello spettro visibile. Con questo celebre esperimento vennero scoperti i raggi infrarossi.Un grande ulteriore passo avvenne nel 1878 quando il fisico americano Samuel Pierpoint Langley inventò un'apparecchiatura chiamata bolometro, esso era costituito da una striscia di platino delle dimensioni di 1cm x 1 mm x 0,01 mm e colorato di nero, il filo di platino presenta una resistenza elettrica che è funzione della temperatura. Langley pose il bolometro sulla fenditura del suo spettroscopio e studiò lo spettro infrarosso del Sole.Nel 1973 un pallone sonda con un bolometro al germanio venne utilizzato per effettuare osservazioni infrarosse di Marte. Nei primi anni '70 venne scoperto che anche le galassie emettono nell'infrarosso mentre nel 1974 il Kuiper Airborne Observatory iniziò a volare e compiere osservazioni.Questo era un osservatorio infrarosso montato su un aereo della NASA e che è rimasto in funzione per oltre 20 anni. Negli anni '80 nascono i primi sensori allo stato solido sensibili nell'infrarosso, simili ai CCD ottici. Ciò permise nel 1983, ad opera di una collaborazione tra USA, Regno Unito e Olanda, di lanciare in orbita il primo telescopio infrarosso: IRAS, che permise di scoprire 500.000 nuove sorgenti infrarosse, un disco di polvere attorno a Vega, emissioni da galassie interagenti e nubi di polveri galattiche.Da allora numerosi telescopi infrarossi, operanti fuori dell'atmosfera terrestre, quali ISO, Spitzer, la camera NICMOS dell'HST. Altri telescopi e rivelatori IR sono stati collocati in Antartide,avvalendosi delle basse temperature e della scarsa umidità di alcune zone del continente.Tra le sperimentazioni effettuate vi è anche la ricerca dei pianeti extrasolari.Tra le surveys del cielo infrarosso più conosciute ed estese c'è quella del 2 Mass (Two Micron ALL Sky Surveys), che ha scansionato dal 1997 il 70% del cielo e scoperto oltre 5700 sorgenti IR usando due telescopi dedicati alla ricerca IR da 1,3 mt, sul monte Hopkins (Arizona) ed uno al CTIO (Cile).Nelle figure seguenti (fonte INAF, 2 MASS) sono riportate la posizione dell'IR nello spettro elettromagnetico,e le bande di indagine e la magnitudine limite della survey 2MASS.Dall'epoca dell'inizio di tale survey,  molti progressi sono stati fatti , ed è recente la notizia, del 17 luglio 2010, del completamento della prima survey di WISE (NASA Wide field infrared explorer).Il telescopio spaziale infrarosso della NASA ha una sensibilità centinaia di volte superiore al suo predecessore del 1983 , IRAS.Il campo applicativo di WISE è la ricerca dei NEO (asteroidi e comete vicino all'orbita terrestre), e, più avanti ed in profondità,delle nane brune, dischi protoplanetari e sorgenti galattiche ultraluminose nell'IR.

The beginning of infrared astronomy is due to Sir William Herschel who first measured the colors of solar spectrum, observing that its temperature increased from red to violet.Herschel put the termometer beyond the red, observing that there was a temperature where no radiation was visible, understanding that some rays coming from the sun, beyond the red were invisible to the eye.A further step in this field  happened in 1878, when the american scientist Samuel Langley built a device called bolometer, made of a platinum wire coloured in black.The wire had an electrical resistance that is function of temperature.Langley put the bolometer on its spectroscope and studied the infrared spectrum of the sun.In 1973 an atmospheric balloon with a germanium bolometer was used for infrared observations of Mars.In 1974 the Kuiper Airborne Observatory, an infrared telescope mounted on a NASA airplane, begun to fly and made observations.In 1983, a collaboration between United States, Holland and United Kingdom allowed to launch in orbit IRAS, the first infrared satellite, that discovered more than 500000 infrared sources.From then, many infrared telescopes were launched and operated out the terrestrial atmosphere, as ISO, Spitzer, and HST Nicmos camera.Some other telescopes and IR detectors were set in Antarctica, using the low temperatures and the humidity absence of some places of that continent.Among the most popular infrared surveys of the sky  there is the 2 MASS (Two Micron All Sky Surveys), which since 1997 has scanned 70% of the sky and found more than 5700 IR source using two telescopes devoted to IR research one of   1,3 m on Mount Hopkins (Arizona) and one at CTIO (Chile). The following figures (source INAF, 2 MASS) shows the position of infrared in the electromagnetic spectrum, and bands of research and the limiting magnitude of the Survey 2MASS.From the beginning of this survey, much progress has been made, and the recent news of  July 17 2010,is the completion of the first survey of WISE (NASA Wide Field Infrared Explorer). The NASA infrared space telescope has a sensitivity a hundred times higher than its predecessor of 1983, IRAS.The field  of application of WISE is the search for NEOs (near Earth's orbit asteroids and comets), and, further and deeper, brown dwarfs, protoplanetary disks and  galactic sources ultraluminous in the IR.

 

 

 

                                                                          Classificazione Astronomica dell'IR

 

 
vicino 0,7 - 1 µm - 428-300 THz 5 µm - 60 THz
medio 5 µm - 60 THz 25-40 µm - 12-7,5 THz
lontano 25-40 µm - 12-7,5 THz 250-350 µm - 1,2 THz-428 GHz

 

                                                                                                              2MASS Survey

 

    

   

Potrebbe sembrare che la differenza  col C14 da Roma non  sia così evidente come avrebbe dovuto comportare la differenza di diametro,ma un fattore decisivo è dato dalla camera usata, stavolta una SBIG ST8 XME con il sensore Kodak KAF 1603, particolarmente sensibile nell'IR, con una QE di ben il 50% a 800 nm ed ancora del 15% A 950 nm !

It may seem that the difference with the C14 from Rome isn't so evident as the difference in diameter, but a decisive factor, in my opinion,is given from the camera used, now a ST8 XME, with the Kodak KAF 1603 sensor, particularly sensitive in the infrared, with a QE over the 50% at 800 nm ad  15 % at 950 nm!

 

 

Galassia irregolare IC 10 in Cassiopea

Irregular Galaxy IC10 in Cassiopea

L'uso di tale camera rende relativamente facile la ripresa CCD in IR anche dai cieli delle grandi città,  non solo di Galassie, ma anche di oggetti estesi.L'immagine sottoindicata è di un soggetto piuttosto difficile da cieli cittadini, la Galassia irregolare IC 10 in Cassiopea,membro del gruppo locale: essa è stata ottenuta con un'integrazione di 1h e 40 min al fuoco del mio C14 a f 7 da Roma Ponte di Nona ed un filtro Astronomik IR pass 742.

The use of the ST8 makes quite simple the Ir imaging  from urban high polluted skies  not only of galaxies, but also of extended objects.The following image is an object very difficult to image under urban skies as that of Rome, the irregular Galaxy IC10 in Cassiopea, a member of local group: it was obtained by an integration of 1 hour and 40 mins at the reduced f 7 focus  of my C14 at PNO (Ponte di Nona Observatory) in Rome,and with an Astronomik IR pass 742 filter.

 

 

M1: il famoso residuo di supernova in Infrarosso e Ha

Un oggetto nebulare che presenta nel vicino IR un'apparenza completamente diversa dal visibile è il residuo di supernova del 1054, nella costellazione del Toro, Messier 1.Le riprese sono state effettuate  in banda IR vicino > 742 nm con l’uso di un filtro Astronomik IR pass 742, ed in Ha con l’uso di un Astronomik Ha da 6 nm, usando il mio C14 a f 7 dal mio osservatorio di Ponte di Nona a Roma.E’ stata quindi effettuata una compositazione delle due immagini con una elaborazione in falsi colori (falso RGB)   assegnando l’IR al canale R; lo stacking IR-Ha al canale verde e l’Ha al blu, modificando l’Hue con Psp, in modo da evidenziare sia le caratteristiche dell’IR che penetra nel cuore di M1 “tagliando” buona parte di gas e polveri, sia quelle dell’immagine Ha che riprende in massima parte le strutture filamentari della shell gassosa della supernova originaria.Si nota come queste ultime siano “rinforzate” nell’immagine composita, , nella cui parte centrale, cosa strana, si nota anche leggermente la controparte ottica della struttura centrale a forma di disco a suo tempo ripresa da Chandra che da origine all’emissione X della nebulosa. Nell’immagine allegata  sono riportate le tre immagini, la IR, l’Ha e la loro compositazione falsa RGB.

A nebular object that has a near-IR  appearance  completely different from the visible one is the remnant of the supernova of 1054, in the constellation of Taurus, Messier 1.The following shots were taken in near IR band> 742 nm with the use of a filter Astronomik IR pass 742, and  the use of an Astronomik H alpha 6 nm filter, using my C14 reduced at f 7 from my observatory in Ponte di Nona , in Rome.It  was done a composition of the two images with a processing in  false color (RGB false) assigning the IR to the channel R;the stacking-IR-H alpha to the channel green and the Ha  to the blue, changing the Hue with PSP, in order to highlight both the features of the IR that enters the heart of M1 "cutting" a large part of gas and dust, and most of the filament  structures of the supernova gas shell .One can note as the latter appears "reinforced" in the composite, in which central part , oddly enough, there is even slightly the optical counterpart of the disc-shaped  structure at the time taken by Chandra  that gives rise to X ray emissions of the nebula. The picture attached shows the three images, the IR, the Ha and their false RGB compositing.

 

 

 

 

Cosa strana, come si è detto, è che la parte  centrale dell'immagine composita richiama la struttura indotta dalle particelle ad alta energia emesse dalla pulsar situata nel cuore di M1,struttura ripresa dal satellite X Chandra.Tale struttura appare visibile anche nella sola immagine NIR che precede.

As said. the central part of composite image recalls the structure caused by high energy particles emitted by pulsar in the center of nebula,structure shot by Xrays satellite Chandra (source NASA).

Mi sono chiesto più volte di come tale struttura fosse visibile in IR anzichè a lunghezze d'onda minori, come nel vicino UV, e l'unica spiegazione  logica è data dalla risposta dei filtri Astronomik Ha da 6 nm e IR planet 742 , che riportano entrambi un picco di intensità intorno ai 370 nm.

Nella figura sottostante è riportato un collage con la risposta quantica dei filtri IR da me usati Baader 685 (blu) , Astronomik 742 e 807(rosso) come desunta dai grafici riportati sui siti dei produttori, paragonata a quella del sensore Kaf 1603 che equipaggia la camera Sbig ST8.Anche se il grafico della QE del sensore 1603 termina a 400 nm, è facile vedere come, con tutta probabilità esso intercetta anche il picco di risposta dei filtri IR Astronomik a 370 nm per una percentuale stimabile intorno al 35-40%.

 

 

 

                            

 

 La nebulosa M42 in Orione nel vicino infrarosso

M42 nebula in Orion in Near IR

 

 

La nebulosa  classificata nel catalogo Messier come  M42 è una nebulosa diffusa situata a sud della cintura di Orione,la grande costellazione che domina i cieli invernali e dista circa 1345 anni luce dalla terra.Essa è probabilmente uno degli oggetti più osservati e fotografati del cielo, sia dagli astronomi professionisti che dagli amatori.I colori predominanti della nebulosa nel visibile, che costituiscono un'irresistibile attrattiva per i neofiti dell'astronomia sono il rosso , il blu-violetto ed il verde. Il rosso è dovuta all'intensa radiazione nel dominio dell'Idrogeno Alfa,mentre il blu-violetto è effetto della massiccia radiazione blu ed Uv della stelle di classe O al centro della nebulosa,ed il verdognolo è dovuto all'Ossigeno doppiamente ionizzato.La parte centrale della nebulosa, dove si trova un vero e proprio conglomerato di polveri e gas è quella della cd."zona del trapezio", che prende il nome dalla forma della struttura che ospita le caldissime stelle della zona.La zona centrale della nebulosa è una vera e propria zona di creazione stellare, nella quale oltre 700 stelle si trovano in stato di formazione a diversi stadi, e nella quale nei dischi protoplanetari, molti dei quali scoperti dall'HST, che si formano quando le nubi di gas e polveri delle regioni H II si contraggono e collassano sotto la propria massa convertono l'energia potenziale gravitazionale in energia termica  innescando la fusione nucleare che da vita alle stelle.La coltre di polveri e gas oscura tuttavia nel visibile le zone di formazione stellare e le stelle giovani al centro della nebulosa, nascondendole alla nostra vista nell'osservazione visuale ed ai sensori CCD nell'imaging nel visibile.Nel vicino IR, invece, la capacità di penetrazione della radiazione IR consente di osservare in tutto il suo splendore questa nursery di stelle, come è dimostrato dalle immagini che seguono.Anche in tale settore quindi l'uso di filtri IR pass mette a disposizione dell'amatore  un potente mezzo d'indagine.

The Messier nebula classified as M42 is a diffuse nebula situated south of Orion's belt, the big constellation that dominates the winter sky and it is about 1345 light  years far from earth.It is probably one of the most observed and photographed objects in the sky, both by professional astronomers and amateurs.The predominant colors of the nebula in the visible, which are an irresistible attraction for newcomers to astronomy are red, blue-violet and green. The red is due to the intense radiation in the domain of Hydrogen Alpha, while the blue-violet is the result of the massive blue and UV radiation of the stars of class O at the center of the nebula, and the greenish due to the doubly ionized Oxygen.The central part of the nebula, where there is a real mix of dust and gas is that of so called. "trapezium area," which takes its name from the shape of apparent structure of very hot central star of the nebula.This is a real area of stellar creation, in which more than 700 stars are in a state of formation at different stages, and in which the protoplanetary disks, many of them discovered by HST, which are formed when clouds of gas and dust of H II regions are shrinking and collapsing under its own mass, convert the gravitational potential energy into heat energy by triggering nuclear fusion that gives life to stars.The blanket of dust and gas obscure, however, in the visible wavelenghts the star formation zones and young stars in the center of the nebula, hiding them from view both in visual observations and CCD imaging.In the near IR, however, the penetration ability of IR radiation let this nursery of stars to be observed in all its glory, as it is demonstrated by the following images ,so the use of IR pass filter provides a powerful means of investigation for serious amateur astronomers.

 

Nell'immagine che segue è mostrato un confronto tra l'apparenza del "core" della nebulosa nel visibile, in Ha e nel vicino IR tra 740 e 1000 nm, limite superiore delle ottiche e della camera usata per la raccolta di radiazione IR.Come si può osservare, l'immagine centrale,> 742 nm, che è quella che , anche per la maggior trasmissione ed ampiezza di bandpass del filtro, mostra il maggior numero di stelle, un vero e proprio tappeto di stelle giovani.Le immagini sono state ottenute con lo strumento principale dell'Osservatorio, il Celestron 14, con focale ridotta a f 7, ed una camera CCD Sbig ST8 XME, usando filtri Astronomik Ha e Ir pass.

The picture below shows a comparison between the appearance of the "core" of the nebula in the visible,Ha and near IR  between 740 and 1000 nm, the upper limit of the optics and the camera used to collect IR radiation .As you can see, the central image,> 742 nm,  is , the one  that ,even for most transmission and amplitude of the bandpass filter, shows the highest number of stars, a veritable carpet of young stars.All images were obtained by the main telescope of the Observatory, the Celestron 14, with reduced EFL at f 7, and a  Sbig ST8 XME CCD camera, using  Astronomik Ha e Ir pass filters.

 

Salta subito all'occhio la drammatica differenza, quanto a stelle visibili, tra l'immagine nel visibile  e quella IR, entrambe virate in falsi colori.

At a glance, the dramatic difference between the visible and IR image, both in false colors:

 

 

Per rendere meglio visibile la impressionante differenza tra le stelle visibili in entrambe l'immagine in visibile è stata sottratta da quella in IR e le stelle relative (enfatizzate in negativo), colorate in rosso, quindi le stelle in Vis sono min rosso e quelle in IR in nero.E ciò considerando un'immagine IR di soli 270 secondi, ovvero 4 ,5 minuti di integrazione!

 

To make better evident the impressing difference between the stars in the IR and visible images, these have been substracted from each other, and the star present in the visible one colored in red.And this with an IR image of only 270 secs, say 4 ,5 mins of integration!

 

Nell'immagine che segue è invece riportata una falsa LRGB ottenuta assegnando il colore rosso all'immagine IR> 807 nm; il verde a quella IR > 742 nm, ed il blu a quella Ha ed usando come luminanza l'immagine IR 742 cui è stato applicato un filtro DDP.Il risultato permette di osservare buona parte del "velo" dell'Ha (in blu)sovrapposto alle zone di formazione stellare al centro della nebulosa.Una Nebulosa di Orione piena di stelle!

In the following image is instead reported a false LRGB obtained by assigning the color red to the IR> 807 nm, the green to the IR> 742 nm, and blue to the Ha and using as luminance the IR 742 image to which a DDP filter has been applied.The result  allows to observe the great part of the "veil " of Ha (in blue)superimposed on the areas of star formation in the center of the nebula.

 

 

 

 

NGC 2024 - The flame Nebula

 

La celebre Ngc 2024 (nebulosa fiamma),in Orione, ripresa il 30 dicembre 2010 con un rifrattore da 80 mm di diametro e 560 mm di focale  in IR- Ha con la stessa tecnica di falso LRGB descritta in precedenza.Il risultato è analogo, visto il notevole numero di stelle visibili, nonostante il modesto diametro dell'ottica.Suggestivo il blooming della stella Zeta Orionis.

The famous NGC 2024 (Flame Nebula) in Orionis, shot on December, 30 2010, with an 80 mm 560 mm FL ED refractor with the same technique of false LRGB  previously described.

 

 

NGC 2841: Una galassia infrarossa

NGC 2841: an infrared galaxy

Una ripresa di NGC 2841, una galassia famosa per le sue regioni di formazione stellare nascoste dalle polveri , che l'infrarosso aiuta a penetrare.Stacking di 4 immagini da 5 min per i canali blu, rosso e IR,con la camera Sbig ST8 al fuoco del C14 ridotto ad f 7.Roma, 10 marzo 2011.

A shot of Ngc 2841 , a galaxy well Known for its star forming regions hidden by dust, that Ir help to penetrate.Stacking of 4, 5 mins each frames, for blue, red, IR channels by a Sbig ST8 camera at the focus of C14 @ 7.Rome, march 10 2011.

 

 

 

 

NGC 7814

 

NGC 7814 è una galassia a spirale vista di taglio situata a circa quarantanove milioni di anni luce di distanza in Pegaso. Possiede una mag apparente di 10.8, e una sua caratteristica principale è la banda di polveri che la attraversa, insieme ad un bulge cospicuo, che la rendono simile a M104..Una sua ulteriore caratteristica è che la banda di polveri è sdoppiata, nel senso che essa è osservabile anche nella sua parte posteriore, dietro al nucleo.Tale aspetto risulta ancora più evidente nelle immagini del vicino IR, come la prima di quella che seguono, ottenuta col mio C14 @f7 da Roma , con 2400 sec di integrazione della Sbig ST8 con un filtro IR Pass Astronomik 742., che ha permesso altresì di penetrare il bulge di polveri e gas del nucleo, facendo scorgere molte piccolissime galassie di sfondo attraverso il nucleo stesso.La seconda immagine in luce visibile (Filtro Ir cut astronomik), oltre ad essere comunque peggiore per effetto del seeing, non mostra altrettanto bene lo spazio tra le due bande scure e le numerose stelle e galassie visibili attraverso il bulge.

NGC 7814 is a spiral galaxy viewed from its edge, located about forty-nine million light-years away in Pegasus. It has an apparent mag of10.8, and its main feature is the band of dust that passes through it, together with a conspicuous bulge , that make it similar to M104 . A further  characteristic is that the band of dust is doubled, in the sense that it is observable also in its rear part, behind the nucleus.Tale aspect is even more evident in the images of the near-IR, as the first in what follows, obtained with my C14 @ f7 from Rome, with 2400 sec integration of Sbig ST8 with a filter Astronomik IR Pass 742., which has also allowed to penetrate the bulge of dust and gas of the core, doing visible many background galaxies through the core .The second image in visible light (Ir cut filter Astronomik) besides being still worse as a result of seeing, shows not just as well  the space between the two dark bands and the many stars and galaxies visible through the bulge.

 


 

Ngc 7814   NIR > 742 nm

 

 

NEW!

L'infrarosso come mezzo di controllo dell'inquinamento luminoso e del seeing sfavorevole

qui (Italian only):

IR e IL.pdf

 

 

Le stelle perdute di M57

The lost stars of M57

 

M 57, la nebulosa ad anello della Lira, è senza dubbio uno degli oggetti più fotogenici e fotografati del cielo estivo.Ciascun astrofotografo possiede sicuramente immagini più o meno belle, accattivanti o interessanti della nebulosa planetaria in questione. Pochi tuttavia sanno che le stelle visibili nell’intricato inviluppo di gas (essenzialmente OIII e Ha) non sono quattro, come appare nella stragrande maggioranza delle immagini amatoriali, ma 6, in quanto due di esse sono completamente occultate nella parte di emissione Ha sul bordo nord dell’ellissoide formato dalla nebulosa.

Il 6 giugno 2013, più per curiosità che per altro, o effettuato una ripresa CCD dell’oggetto in questione dal mio osservatorio di Ponte di Nona  a Roma, nonostante che il cielo fosse a tratti velato.

Ho effettuato e sommato tra loro:

1- due riprese in visibile (per la precisione una in visibile con un filtro Baader Neodymium ed una in Ha con un Astronomik da 6 nm) per un totale di 1560 sec di integrazione

2- due riprese in IR:una  con un filtro Astronomik >742nm ed uno con un filtro >807 nm per un totale di 2400 sec di integrazione.

Nell’immagine in IR (potenza della capacità di penetrazione della banda IR!) le due stelline, di magnitudine 15.6 e 16.2,situate nella parte nord della shell appaiono nettamente visibili, mentre non lo erano nell’immagine precedente.

 

 

M 57, the ring nebula of Lyra, is without doubt one of the most photogenic and photographed objects in the summer sky .Every astro imager certainly possesses more or less beautiful, attractive or interesting images of the planetary nebula in question. Few, however, know that the stars visible in the intricate envelope of gas (essentially OIII and Ha) are not four, as it appears in the vast majority of the amateur images, but 6, since two of them are completely concealed in the emission of Ha and dust on the northern edge  of the ellipsoid formed by the nebula.
On 6 June 2013, more out of curiosity than anything else, I made a CCD shot of the object in question from my observatory of Ponte di Nona  in Rome, despite the fact that the sky was hazy at times.
I made and added together:
1 - two frames in visible (one in  visible with  a Baader Neodymium filter and one   in Ha with an Astronomik  6 nm filter) for a total of 1560 sec of integration
2 - two frames in IR: one with an  Astronomik IR pass filter> 742nm and one with a filter> 807 nm for a total of 2400 sec of integration.
In the image IR (power of penetration of the IR band!) The two stars, respectively of 15.6 and 16.2 mag, located in the northern part of the shell appear clearly visible, while they were not in the previous picture
.

 

 

 

 

La scomparsa della Nebulosa Testa di Cavallo e la strana storia di IC 434.

Fare imaging deep sky dai centri cittadini

 

The disappearance of Horsehead Nebula and the strange story of IC 434

How to shot images of deep sky objects from cities

 

La Nebulosa B33 in IC 434 è parte di un complesso di gas e polveri, sagomato come la testa di un cavallo, da cui il nome. È una delle nebulose maggiormente riconoscibili e note del cielo, anche se è

 difficile poterla osservare visualmente: la sua forma caratteristica si può individuare solo attraverso le fotografie della zona. La prima foto della nebulosa , presa presso l'Harvard College

 Observatory.risale al 1888.Da allora sono state migliaia le foto della nebulosa che hanno riempito giornali e siti web.

Essa è talvolta confusa con IC 434, che è in realtà la nebulosa a emissione alle sue spalle, di colore rosso, originato prevalentemente da idrogeno ionizzato (Ha).

Tuttavia pochi amatori hanno fatto caso ad una circostanza particolare, che la B 33 praticamente scompare quasi  completamente se osservata in luce IR, come si può notare dalle

 immagini seguenti.

 Due riprese, una con un filtro Ha da 6 nm Astronomik, l'altra con un IR pass 42, sempre Astronomik: il cambiamento è drammatico: la nebulosa semplicemente scompare a distanza di soli

 100-150 nm in lunghezza d'onda!Naturalmente questa è stata solo una prova fatta al volo (solo 2 frames da 10 min l'una) col mio TMB 115/800 e la Sbig ST8 XME, dal centro di Roma

 ,immagini virate in falsi colori.



The Nebula B33 is part of a complex of gas and dust, shaped like the head of a horse, from which the name. It is one of the most recognizable and known nebulae in the sky, even if itit can be difficult to observe visually: its

 shape can be detected only through photographs of the area. The first photo of the nebula  was taken from Harvard CollegeObservatory.in 1888. Since then  have been thousands photos of the nebula that filled newspapers

and websites. 

It is sometimes confused with IC 434, which is actually the emission nebula behind it, red, mainly originates from ionized hydrogen (Ha).

However few amateurs have made the case to a particular circumstance, that the B 33 virtually disappears almost completely when viewed in infrared light, as you can see from the following images.
 

 Two shots, one with a Ha 6 nm Astronomik filter , the other with an IR pass 742 filter, always Astronomik: change is dramatic: the nebula simply disappears after only100-150 nm in wavelength! Of course this was only a test

 done on the fly (only 2 frames of 10 min each) with my TMB 115/800 and SBIG ST8 XME, from the center of Rome ; images in false colors.
 

 


 

 



 
 


 

 

 





 

Immagine col filtro Ha da 6 nm

Immagine con filtro IR pass 742 Astronomik

Ma la Horsehead Nebula in IC 434 è uno degli oggetti nebulari più suggestivi e fotografati del cielo.In realtà si tratta di una nebulosa ad emissione cui è sovrapposto un insieme di gas e polveri a forma di testa di cavallo, da cui il celebre nome Si tratta di una regione H II che si estende a sud di Alnitak, sul bordo sudoccidentale della grande nube Orion B; presenta una forma molto allungata in senso nord-sud e riceve il vento ionizzante direttamente dalla stella σ Orionis, un brillante membro della grande associazione Orion OB1. La nebulosa raggiunge i 70' di lunghezza e si mostra con facilità nelle foto a lunga posa o nelle riprese CCD, sebbene il suo spessore sia di pochi primi d'arco.I filtri H alfa mostrano molto bene sia la nebulosa ad emisione che la “testa di cavallo”.E’ un oggetto piuttosto elusivo, che è preferibile riprendere da cieli puliti e lontano dalla città.

Al di là di quanto detto prima ,lo scopo di questo articolo è di fornire un’ulteriore dimostrazione di come questo e moltissimi altri oggetti particolarmente tenui  possano essere ripresi con CCD dai centri cittadini. e, ancor di più, nelle peggiori condizioni possibili, ovvero con luna piena e cielo velato: sembra una mission impossibile, ma non lo è.

Tutti coloro che credono di dover subire IL e condizioni osservative negative senza poter effettuare imaging di oggetti celesti possono constatare come ciò sia vero solo in parte, e che anche dalle grandi città come Roma sia possibile fare imaging di molti oggetti deboli del cielo profondo.

La prima delle immagini che seguono è stata effettuata, in condizioni di normale IL (lampade al sodio ad alta pressione, cielo lattiginoso) da Roma, con un filtro Ha da 6 nm, e 2  integrazioni da 1200 sec ciascuna con una camera SBIG ST8  al fuoco del mio rifrattore apo TMB 115/800.

La seconda è ,  , stata invece ripresa con un filtro Astronomik  IR Pass > 742 nm con cielo parzialmente velato dalla forte umidità e la luna quasi piena a soli 67 ° dal target, come si vede dallo schema che segue.Senza il filtro l’immagine si sarebbe saturata dopo alcuni minuti per il cielo perfettamente illuminato; con questo è stato invece possibile sommare 4 integrazioni da 1200 sec per 1 h e 20 min complessivi.

 

 

 

La terza è formata dalle due immagini che precedono compositate in un'unica immagine Ha-NIR che mostra sia la nebulosa sia, grazie alla capacità di penetrazione dell’IR le delicate strutture della testa di cavallo in modo non dissimile da una ripresa da cieli montani, oltre ad una notevole quantità di stelle normalmente non visibili perché coperte da polveri e gas..

La quarta, infine, è un tentativo di ottenere un’immagine a colori RGB assegnando al frame IR il colore rosso, alla somma dei due frames (IR e Ha) il verde, ed all’Ha il blu.

 

 

 

 

 The Horsehead Nebula in IC 434, is one of the most attractive and interesting objects in the sky.In the fact it is an emission nebula to which is superimposed a complex of gas and dust in the shape of a horse head, from which the famous name.It’s  rather elusive, and preferably to shot from clean skies and away from the city.

The purpose of this article is yet to demonstrate how this and many other objects can be picked up by a  CCD from city centers of large cities. And, even more, in the worst possible conditions, ie with full moon and hazy sky: it looks like a mission impossible, but it is not.

This post is therefore aimed at all those who believe they must undergo IL and observing conditions without being able to make imaging of celestial objects from the cities.

The first image of the post has been carried out, in conditions of normal IL (high-pressure sodium lamps, milky sky) from Rome, with a Halpha 6 nm filter, and 2 integrations of 1200 secs each with a SBIG ST8 at the focus of my 115/800 TMB LZO apo refractor.

The second image , instead, was shot with a Astronomik IR Pass> 742 nm with sky partially veiled by the high humidity and the almost full moon just 67 degrees from target, as you can see from the scheme above situated.Without the filter the image would have been saturated after a few minutes for the sky perfectly enlightened;  but with this was  possible to stack 4 integrations of 1200 secs each for 1 hour and 20 minutes total.

The third is formed by the two preceding images into one Ha-NIR image showing both the nebula and, due to the penetration capacity of the IR, the delicate structures of the horse's head in a manner not unlike a shot from mountain skies ,and,  in addition, a significant amount of stars normally not visible because it is covered by dust and gas ..

The fourth, finally, is an attempt to obtain a color RGB image assigning to the frame IR  the red, to the sum of the two frames (IR and Ha) the green, and blue to HA.

 

 

 

 

 

 

L'uso dell'IR vicino nella fotografia solare

Use of NIR in sun astrophotography

 

Usare la radiazione infrarossa sul sole, ovvero sulla più grande fonte di radiazione termica potrebbe sembrare un'assurdità, ma non lo è, per un semplicissimo motivo: i filtri IR pass funzionano in pratica come filtri a banda medio-stretta , data la scarsa sensibilità dei sensori CCD all'IR, e contemporaneamente stabilizzano il seeing diurno che, come si sa, è infinitamente peggio di quello notturno.Di seguito due esempi di imaging CCD in IR del sole.

Using infrared  on the sun, or the biggest source of thermal radiation might seem absurd, but it is not, for a simple reason: the IR pass filters work in practice as narrow-band filters due to low sensitivity CCD Sensor IR, and at the same time stabilize the daytime seeing that, as you know, is infinitely worse than in the night.Hereunder two examples of Sun Imaging in IR

 

Immagine dell'AR 1877 ripresa il 23 ottobre 2013 con un Intes 180 f 10 con filtro solare Astrosolar 3.8, barlow 2X e filtro Ir pass Astronomik 742-Camera DMK 41 AS

 

Immagine dell'AR 2192  ripresa il 20 ottobre 2014 con un TMB 115 f 7 con  prisma di Herschel, barlow 5X e filtro Ir pass Baader 685- Camera DMK 41 AS

 

 

 

 

 

Home